(alcune immagini sono tratte dal manuale di istruzioni,
quindi sono del rispettivo proprietario)
Anche nel 2002 il campionato mondiale 1/8 Off-Road è stato
vinto da Kyosho, Greg Degani vince con l’Inferno
motorizzata OS con un giro di vantaggio sul secondo.
Il modello usato da Degani era la Inferno MP-7.5 Kanai II
edition, noi vi proponiamo la prova del modello che è alla
base della Kanai e della Kanai II edition.
Il modello come consuetudine Kyosho è presentato in una
scatola di generose dimensioni, con un’immagine, molto
bella, che ritrae la Inferno in azione.
Aprendo la scatola troviamo tutti i pezzi racchiusi nelle
classiche bustine numerate; per “mettere in strada” il
modello servono il radiocomando, due servi e il motore
(completo di scarico).
Come al solito iniziamo il montaggio con i differenziali,
tutti e tre sono abbastanza simili, anzi uguali. Sono
composti da satelliti e planetari, rispetto alla MP-6 sono
stati rimpiccioliti e alleggeriti.
Riempiamo con grasso 50.000 l’anteriore e il centrale, con
600 il posteriore. Questo riempimento mi sa tanto di
on-road e forse avrò un modello troppo reattivo, vedremo
in pista se questo presentimento sarà fondato o meno.
Chiusi i differenziali e montati nelle apposite spalle si
prosegue con il montaggio del posteriore, quindi supporto
alettone e supporto ammortizzatori. Apro una parentesi per
dire che i supporti ammortizzatori e servi sono anodizzati
blu e mi ricordano molto la Kanai edition.
Le sospensioni posteriori sono a quadrilatero inferiore e
tirante superiore, per il posteriore è fornita di serie
anche la barra stabilizzatrice.
Fissiamo ora il gruppo posteriore al telaio e notiamo che
il telaio ha le sedi delle viti svasate, caratteristica
positiva. Ora fissiamo la barra di irrigidimento
posteriore, questo dovrebbe garantire la rigidità di
insieme.
Le sospensioni anteriori sono a quadrilatero inferiore e
triangolo superiore. Al contrario del posteriore avanti
troviamo i giunti omocinetici. Dopo aver fissato al telaio
il gruppo anteriore si passa al gruppo centrale. Qui
troviamo oltre al differenziale i due freni che si fissano
ai due lati dello stesso mediante viti di supporto.
Ora passiamo al salvaservo, prestate attenzione al
montaggio per non trovarvi con lo stesso che funziona al
contrario!
Il passaggio 26 prevede il montaggio del motore, nel kit
vengono forniti il volano, la frizione e la campana,
quindi noi dobbiamo comprare a parte solo il motore e lo
scarico. La campana fornita di serie ha 13 denti, ma in
commercio ne esistono di svariate.
Fissato motore e scarico al telaio passiamo alla scatola
portaricevente e portabatterie. Purtroppo devo constatare
che non entra il classico portabatterie a quattro stilo ma
si trovano benissimo i cinque elementi disposti a
piramide; d’altronde era presumibile, l’Inferno è
destinata alle competizioni, e chi gareggia conosce
benissimo i vantaggi dei 6 volts.
Montata la scatoletta si fissa al telaio la piastra servi
mediante colonnine esagonali. Per il servo dello sterzo
scegliamo un Hitec Coreless High Torque con ingranaggi in
metallo, che con 6 volt eroga la potenza di 11Kg in 0.12
secondi. Per il gas montiamo un originale Kyosho che se si
rivelerà inadeguato sostituiremo.
Fatti i dovuti leveraggi, molto semplici, si passa al
montaggio del filtro. Di notevoli dimensioni è fornito con
una scatoletta optionals da usare in caso di condizioni
estreme.
Siamo
arrivati al montaggio di ciò che sosterrà il modello nelle
sue cavalcate: gli ammortizzatori. Cosi come le molle sono
di due dimensioni, i più corti per l’anteriore e i più
lunghi per il
posteriore. I primi li riempio con olio da 800 e i secondi
con olio di gradazione 600; forse il riempimento che ho
usato è troppo denso, vedremo in pista. Vengono fornite
delle guaine con le quali rivestire gli steli per evitare
che la polvere penetri all’interno del corpo.
Finiti
gli ammortizzatori passiamo alle ruote che vengono fornite
senza riempimento interno, dopo aver leggermente
scartavetrato i cerchi incolliamo i pneumatici e fissiamo
il tutto al modello.
Ora si fissano i “Side Guard”, ovvero quelle parti di
plastica che si fissano ai lati del telaio.
Siamo giunti alla carrozzeria, per il colore scegliamo un
bel verde fluorescente, prima di verniciarla pratichiamo i
fori necessari. Dopo averla colorata la applichiamo al
telaio, fissiamo l’alettone e …. la nostra Kyosho Inferno
MP-7.5 è cosi completata.
Tirando le conclusioni possiamo dire che si nota a primo
impatto che il modello è destinato alle competizioni, ma
che comunque per la facilità di montaggio può essere
indicato anche per chi si avvicina per la prima volta al
modellismo. Il costo è adeguato alla qualità del modello e
direi che il rapporto qualità/prezzo è più che ottimo.
Vi anticipo che la prova in pista avrà luogo sulla pista
che nascerà a Policoro (MT), arrivederci alla prova in
pista!
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