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  Prova: Mugen MRX4

  a cura di Nicolò Robuschi, MRX88

 

Eccovi presentato il nuovo modello categoria 1:8 on-road, si tratta della tanto attesa Mugen MRX4…nata dalla plurivittoriosa MRX3!
Già a prima vista si può vedere come il lavoro sia stato radicale su questo modello essendo stato cambiato nella quasi totalità dei pezzi; gli unici compatibili con la “vecchia” MRX3 sono le pulegge, le cinghie e qualche altro piccolo componente.
Nuovo è anche il look della scatola in cui è contenuto il modello che è di color grigio con sfumature che tendono al più chiaro e al più scuro e con rappresentata una griglia metallica con sopra impresso il modello “MRX4”.

Aperta la scatola troviamo sparsi tutti i sacchetti dove sono state messe delle lettere per facilitare le operazioni di montaggio dove al loro interno troviamo tutti i pezzi necessari per assemblare il modello. Le istruzioni sono fatte allo stesso modo di quelle dell’MRX3, invece gli adesivi hanno cambiato anche loro il look!!

MONTAGGIO: partendo dall’avantreno possiamo apprezzare come è gia capitato con l’MRX3 l’ottima fattura delle plastiche (scorrevolezza e giochi) che permettono un rapido montaggio senza doverle ripassare ulteriormente per adattarle. La prima cosa che balza all’occhio all’anteriore è la presenza dei nuovi braccetti superiori che riprendono la forma ad “ala di gabbiano” che danno al modello un look accattivante!

 Altra cosa molto apprezzabile all’anteriore è la presenza di giunti omocinetici di serie che prima erano forniti come optional quasi indispensabile. Passando al montaggio della piastra radio si può notare il nuovo disegno della piastra in carbonio, il nuovo serbatoio e la disposizione del servo dell’acceleratore/freno che rimane sempre nella disposizione tradizionale ma che non è più fissato direttamente alla piastra radio ma a due blocchetti in plastica che a loro volta sono fissati alla piastra radio; il servo dell’acceleratore rimane sempre nella posizione sdraiata. La grande innovazione però sta nel fatto che la piastra radio adesso è di 1 mm. più bassa!

Sul supporto della piastra radio possiamo ora notare che il tendi cinghia ora non è più fatto con il filo in acciaio ma viene supportato da una piastrina in fibra di carbonio (come nella serpent) dotata di un’asola dove poter regolare la tensione della cinghia.

Montando il retrotreno però si capisce che è forse la parte della macchina dove sono concentrate le maggiori innovazioni. Gia a prima vista risulta essere molto più stretto lo spazio tra le spalline, di conseguenza i braccetti si sono allungati, è cabiato il supporto per la carrozzeria che ora ha delle estremità più rivolte verso l’alto per avere un migliore contatto con la carrozzeria e perdere il minor carico aerodinamico possibile. Il sistema frenante rimane sempre lo stesso solo che ora è dotato già di serie di pasticche in teflon e freno autoventilato in unico pezzo. Anche il cambio ha subito delle modifiche: ora le corone non vengono più fissate alle flange con un seeger ma con tre viti che permettono una migliore presa e stabilità, inoltre le flange sono alleggerite tramite fori per diminuire le masse in rotazione. Altre modifiche che migliorano nel complesso il retrotreno sono la leva del freno che ora non è più in metallo (dopo poco incominciava a piegarsi) ma in plastica come nella serpent ed è anche possibile variare il braccio di leva spostando il tirante su uno dei due fori presenti!

La viteria ora è compresa di solviti metriche che assicurano un miglior ancoraggio e non più di viti autofilettanti che erano presenti su molte parti del modello, inoltre gli ammortizzatori ora vengono fissati alle sospensioni con degli uniball che hanno un’estremità esagonale per una chiave a frugola: cosi non vengono fissati a dei grani che sono avvitati alle sospensioni e non c’è più il pericolo di filettare la plastica poiché ora vi è un accoppiamento metallo/metallo!!

Anche gli ammortizzatori hanno un nuovo disegno perché c’è il corpo scomponibile in tre parti e non più in due come succedeva prima: la terza parte serve esclusivamente ad assicurare che non esca olio visto che si tratta di una sorta di tappo con all’interno l’alternanza di OR in gomma e teflon.

OPTIONALS: visto che i più importanti sono già di serie non è necessario comprarne altri per farla andare ulteriormente veloce…anche se io ho comprato appunto il freno a disco in fibra di carbonio, un set di alberini in lega di titanio e un set per la frizione (dado, piattello e tazza della molla) in lega di titanio per alleggerire le masse in movimento! Presto arriveranno anche le viti in titanio.

CONCLUSIONI: bhe…che dire? la vecchia macchina è stata notevolmente migliorata e le geometrie sono state rifatte….le prove dei piloti ufficiali sono molto promettenti! La macchina sembra senz’altro dare degli ottimi risultati e soprattutto una grande facilità di guida e controllo anche nelle situazioni più difficili…ora aspettiamo solo di vederla vincere il mondiale com’è stato per i modelli precursori!

 

 

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