Micro
e Macro
Le
principali differenze tra un micromotore e quello della
nostra moto o auto, sono: il sistema di accensione ed il
sistema di tenuta dei gas tra pistone e cilindro.
Il sistema di accensione
I
micromotori, anche detti motori GLOW non utilizzano per
avviare la combustione il classico sistema ad accensione
comandata, ma una candeletta ad incandescenza.
Questa scelta viene dettata sia per la relativa
semplicità costruttiva che per gli esigui spazi a
disposizione.
Il
funzionamento della candeletta è elementare, viene
pre-riscaldata all’avviamento del micromotore, resta poi
incandescente per le elevate temperature in camera di
combustione.
Il sistema di tenuta dei gas tra pistone e cilindro
Per
ovvie esigenze di lubrificazione tra pistone e cilindro
deve esistere sempre un certo gioco diametrale che
consente il libero movimento e permette la formazione
del film d'olio che separa le superfici di lavoro
impedendo il contatto diretto metallo-metallo.
All’utilità del gioco diametrale si contrappone
l’esigenza di contenere la carica aspirata in fase di
compressione prima ed in espansione poi.
Nei
motori automobilistici il contenimento dei gas ad
elevata pressione (60-70 bar) è delegato ai segmenti di
tenuta. Questi elementi di tenuta (detti anche fasce
elastiche) sono alloggiati in apposite sedi praticate
nella parte più alta del pistone, al disopra dello
spinotto. Si tratta di anelli per la maggior parte in
ghisa, aventi sezioni che a seconda dei casi possono
essere rettangolari, trapezoidali, a "L", etc.
Nei
micromotori il contenimento dei gas non può essere
affidato a sistemi come i segmenti di tenuta, sia per
gli elevatissimi regimi di rotazione che innescano
fenomeni di risonanza inficiando l’azione degli stessi,
sia per la difficile producibilità di questi elementi e
delle relative cave in dimensioni infinitamente piccole
rispetto agli analoghi per impieghi automobilistici.
La
tenuta quindi viene affidata e garantita da un sistema
di più semplice e robusta realizzazione che è
l’accoppiamento conico tra pistone e cilindro.
Per
contro l’accoppiamento conico esige al primo avviamento
maggior perizia, a causa della interferenza che incontra
il pistone nell’approssimarsi al PMS, va altresì detto
che questo tipo di difficoltà nella maggior parte dei
casi e limitato alla sola fase di rodaggio.
Per
rodaggio va inteso l’insieme di operazioni che
accompagnano il micromotore dal primo start alla piena
efficienza operativa.
Le
chiameremo: PREPARAZIONE, PRIMO AVVIAMENTO, RODAGGIO.
La preparazione
1.
Usare
una miscela con elevato contenuto di lubrificante 10-15%
Castor Oil.
2.
Prima
di avviare il micromotore assicurarsi che il circuito
carburante sia pieno e senza bolle d’aria.
3.
Far
girare il micromotore a mezzo cassetta di avviamento o
pull-start, per qualche secondo, senza candela e con il
carburatore in posizione di tutto aperto.
4.
Controllare prima di installare l’effettivo
funzionamento della candela GLOW.
5.
Serrare
completamente la candela e svitare poi di mezzo giro, il
tra filamento agevolerà l’avviamento.
Il primo avviamento
Verificati i punti da 1 a 4, avviare il micromotore e
tenerlo in moto per almeno 10-15 minuti, serrare
correttamente la candela.
La
carburazione in questa fase deve essere tale che
(sufficientemente grassa) con il carburatore in
posizione di tutto aperto, il micromotore resti stabile
ad un basso numero di giri. La temperatura di esercizio
misurata sulla candela non deve superare i 40-60°C.
Va
precisato che la temperatura di esercizio di un
micromotore è inversamente proporzionale alla
carburazione
carburazione grassa = temperatura bassa
carburazione corretta = temperatura di esercizio
carburazione magra = temperatura alta
E’
pertanto errato affermare che per effettuare il rodaggio
ad una corretta temperatura occorrono ventilatori,
eliche o veicolo in movimento.
Il rodaggio
Carburare correttamente il micromotore, così facendo il
micromotore funzionerà ad una temperatura prossima a
quella stabilità dal produttore 90-110°C ( i materiali
del micromotore sono studiati per sopportare temperature
di poco superiori) in questo modo le parti lavoreranno
alle corrette dilatazioni termiche.
Proseguire il rodaggio in pista, sterrato o piazzale che
sia.
In
questa fase non andrà mai richiesta al micromotore la
massima prestazione, ne il modello andrà condotto a
regimi costanti, sono indicate invece manovre del tipo
tiro-rilascio, sempre evitando gli elevati giri.
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