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Kyosho V-One RR EVOLUTION

         (a cura di Salvatore Palmieri) 


Si è parlato molto di nuove uscite nel mercato delle 1:10. Questo settore si è evoluto molto negli ultimi tempi tanto da diventare una categoria di vertice. Nel 2003 molteplici case costruttrici hanno “sfornato” modelli di ultimissima generazione, come la Mugen mtx-3, la Kyosho v-one rr evolution e la Serpent 710.
Dopo la prova by “Frank La Paglia” della Mugen mtx-3, analizzeremo l’ ultima nata in casa Kyosho: la nuovissima  V-one rr evolution.

La scatola, di dimensioni ridotte non dovendo contenere la carrozzeria, è di colore blu elettrico con scritte bianche  ed un ammaliante dorato per “evolution”. Aprendo la scatola troviamo il manuale delle istruzioni e i pezzi  racchiusi in ordinate bustine numerate. A destra troviamo un’altra scatola bianca contenente le coperture “power tyres” da 30mm per il posteriore e da 26mm dell’ anteriore.

Spinto dalla curiosità apro la busta contenente il manuale e noto che sono inclusi il mensile della Kyosho in tedesco, le decals e gli adesivi per le ruote. Decido di mettermi all’ opera e inizio, come da manuale, ad assemblare prima il differenziale posteriore, poi lo scatto libero anteriore.

Proseguo nel montaggio delle spalle e della cinghia anteriore. Il montaggio è molto semplice in quanto il manuale riporta la misura reale delle viti da adottare. Proseguo con la fase 4 montando il salvaservo diverso da quello della v-one rr diretto sul servo, in quanto la posizione del servo dello sterzo nell’evolution è in posizione sdraiata. La fase successiva prevede il montaggio dei tiranti e dell’istallazione sul telaio del salvaservo che non è su cuscinetti ma su boccole anch’ esse molto scorrevoli.  

 

 

Si prosegue montando l’avantreno e fissando le sospensioni, le barre a coltello, i barilotti e i semiassi. Molto importante l’indicazione di inserire un o-ring nei bicchierini dello scatto libero anteriore e di ingrassare le estremità dei semiassi.

Successivamente si monta il bumper; arrivati a questa fase si può scegliere se montare quello per la carrozzeria lola o quello per la carrozzeria touring; opto per il primo.

Finito di montare l’anteriore si passa al posteriore: per prima cosa si incollano le pasticche dei freni e si installa l’alberino posteriore e il differenziale. Anche nella parte posteriore si montano le sospensioni, i barilotti e i semiassi; al contrario dell’ anteriore non si inserisce l’ o-ring.

Passata questa fase si monta la frizione del cambio e successivamente il cambio stesso senza sforzi. Per quanto riguarda la trasmissione rimane da montare solamente l’alberino e la cinghia centrale: passaggio che si effettua in pochi minuti. Si prosegue con il montaggio del pacco batterie, che deve essere obbligatoriamente a piramide, e della barra freno posteriore. Mancano solamente pochi passaggi che sono importantissimi ma anche molto facili da effettuare per la chiarezza del manuale, ovvero il montaggio della centax che alla evolution è a tre ceppi, l’ installazione del motore sul telaio e il montaggio degli ammortizzatori. Fatto questo si fissano al telaio gli ammortizzatori anteriori, quelli posteriori, la barra stabilizzatrice e il basculante.

 

 

 

 

 

 

A questo punto si può passare all’ ultima fase: il completamento e il montaggio della piastra radio in vetronite.

 

Ora si ha dinnanzi a se un vero e proprio gioiello di tecnica pronto per essere assettato e portato in pista. Il mio parere su questa auto è sicuramente positivo, vedremo in pista il suo comportamento.

Le prova su strada ve la presenteremo in un altro articolo.

 

     

PRO                                                                                         CONTRO

Materiali costruttivi                                                                Assenza carrozzeria
            Design                                                                     
            Chiarezza del manuale